La memoria visiva e uditiva, capire e tradurre
Ascoltando una persona che parla in lingua inglese, d’istinto si vorrebbe subito tradurre nella propria lingua. Questo avviene quando vogliamo essere sicuri di aver compreso quanto ascoltato: effettivamente possiamo esserlo solo quando una frase viene riconosciuta immediatamente, ovvero quando tutti i vocaboli e le strutture sono già presenti nella nostra memoria a lungo termine. Ecco un esercizio facile. Proviamo ad immaginare i seguenti oggetti prima in italiano: finestra, porta, casa, ragazza; adesso in inglese: pen, table, cat, dog, car, man, baby, kangaroo, cover, iron, straw, wig, tinsel.
Noterete di aver visualizzato parole e frasi che riconoscete in tempo zero! Le avete immaginate nel momento in cui abbiamo finito di pronunciarle, a volte anche prima. Quelle che non riusciamo ad immaginare, a visualizzare usando la nostra memoria visiva, sono parole che non conoscevamo o non riconoscevamo. Come tradurle?
Più difficile: una ragazza sotto una tettoia, una ragazza che mangia; a girl, a girl in her bedroom, a man reading, a man who'd have been glad to see you. Quelle incomprensibili vi hanno indotto a pensare vorticosamente, a cercar di tradurre o peggio a inventarne un significato. Se non riconoscete o conoscete una parola, come potete tradurla? Riuscite a tradurre solo quelle che avete riconosciuto, visualizzato e capito: tradurre non serve a capire!
